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SENTIERO DEI FIORI ‘Claudio Brissoni’ ad anello da Capanna 2000 il 30 luglio 2019 IL SENTIERO DEI FIORI 'Claudio Brissoni' . Le pendici del Monte Arera ogni estate si colorano di spettacolari fioriture: un giardino botanico d'alta quota lungo cui si snoda un bel sentiero. Nel Parco delle Orobie Bergamasche tra Valle Brembana e Seriana, in Alta Valle Serina, nel Comune di Oltre il Colle (BG) Il "Sentiero dei Fiori Claudio Brìssonì" si può raggiungere scegliendo uno dei percorsi sotto indicati: - da Roncobello (1009 m): superata la frazione di Capovalle si sale in auto per la carrozzabile fino al parcheggio alle Baite di Mezzeno (1592 m) e si prosegue lungo il sentiero CAI n. 219 fino al passo Branchino (1821 m). - da Valcanale (987 m): si segue la strada sterrata che s'inoltra nel bosco fino a 1100 m circa. Lasciata qui l'auto si imbocca a destra un'ampia mulattiera; giunti al rifugio Alpe Corte (1410 m), si segue il sentiero CAI n. 218 che porta al Passo Branchlno (1821 m). MIO PERCORSO
Parcheggio Alpe Arera (1600 m) > Rif. Capanna 2000 > Sentiero 244 > Passo di Gabbia (2050 m) > Mandrone (2000 m circa) > Quota 2160 sopra Passo di Corna Piana (2130 m) > Sentiero 218 > Bocchetta di Corna Piana (2078 m) > Ghiaione Corna Piana > Passo Branchino (1821 m) > Sentiero 222 > Baita Branchino (1836 m) > Passo di Val Vedra (1849 m) > Rif. Capanna 2000 > Parcheggio Alpe Arera (1600 m) Sono in compagnia di Erica e della sua brava amica montagnina a quattro zampe Dori, che percorrono il Sentiero dei fiori per la prima volta, mentre io... per l’ennesima volta. Il 30 luglio 2019 , giornata di bel tempo estivo!. Dal parcheggio d’Alpe Arera (1600 m) , raggiungiamo, seguendo il sentiero 221, il Rif. Capanna 2000, incontrando già qui interessanti fioriture. Ci avviamo, poco sopra il rifugio, a sx sul Sentiero alto dei fiori (segnavia CAI 244 ) percorrendo un primo tratto pianeggiante che porta in Val d’Arera , dove il sentiero attraversa i macereti degli ampi ghiaioni che offrono preziose fioriture come la sassifraga di Host (Saxifraga Hostii), mentre putroppo per l’aglio d’Insubria e la Linaria Bergamasca (Linaria tonzigii) solo ultimi rimasugli. Saliti al Passo di Gabbia (2050 m) davanti a noi, alla base di possenti bastioni di roccia, si estendono i vasti ghiaioni dolomitici del Mandrone, che attraversizamo su un sentiero in falsopiano tra i macereti: questo tratto è ricco di specie dai colori appariscenti e spettacolari, come il giallo moro del papavero dorato o il rosso della silene di Elisabetta; anche le pareti di roccia partecipano alla scenografia, ospitando nella loro cavità inattese meraviglie, anche se quest’anno i fiori sono piuttosto malconci per le forti piogge dei numerosi temporali anche con grandine, Al bivio dei sent. 244 e 218, proseguiamo sul 244 fino a raggiungere il Passo di Corna Piana (1230 m), anzi oltre, imboccando il sentiero che porta alla salita ‘Variante alpinistica’ in Arera dal versante nord, che seguiamo fino alla quota 2160 m circa, dove ci fermiamo per il pranzetto al sacco con davanti le possenti pareti rocciose del versante nord d’Arera. Abbiamo modo qui, oltre che di godere lo spettacolo del panorama e delle stelle alpine, di rivedere la parte iniziale della ‘Variante alpinistica’ in Arera, fatta nel 2011. Scendiamo poi ad immetterci sul sent. 218. Attraversati i ghiaioni, percorriamo senza perdere quota un pascolo in parte sassoso, poi il sentiero riprende a salire alla base dei contrafforti meridionali della Corna Piana, inerpicandosi tra estese fioriture fino alla Bocchetta di Corna Piana (2078 m)., dove, sull’adiacente cimetta panoramica è posta una croce con campana. Dalla bocchetta scendiamo al Passo Branchino (1821 m) , all’inizio per disagevole sentiero sul ghiaione ovest della Corna Piana, poi per comoda traccia. Bella la vista del sottostante Lago Branchino, che, allungando un po’ il percorso, si può raggiungere per una meritata sosta ristoratrice al vicinissimo rifugio omonimo (1787 m). Noi , per tempi ristretti, dopo breve sosta al passo, imbocchiamo il sentiero 222 e, superate le Malghe e Baite Branchino , raggiungiamo il Passo di Val Vedra (1849 m). Proseguiamo poi in lieve saliscendi tagliando le coste erbose dell’alta Val Vedra, dove nel verde spiccano, tra gli altri, il rosa intenso del rododendro irsuto, il giallo luminoso degli ultrimi botton d’oro, il viola del fiordaliso alpino e il rosso cupo della nigritella. Seguono tratti alternati di salita e discesa finché entriamo negli estremi lembi della Val d’Arera per giungere, dopo un’ultima breve salita, poco sotto il Rif. Capanna 2000, dove l’anello del Sentiero dei fiori si conclude. Dopo una buon ristoro dissetante e rinfrescante, scendiamo al parcheggio d’Alpe Arera, contenti della bella escursione con anello completo del Sentiero dei fiori, percorso con l’aggiunta della salita opzionale al Passo di Corna Piana e all’inizio della’ Variante alpinistica’ per la nord d’Arera. Per altre informazioni dettagliate puoi consultare il mio libro ‘I più bei sentieri della Lombardia Centrale, di Piero Gritti e Sergio Papucci, Ed. Blu-Torino 2014 alle pag. 187-189 |
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